Cosa significa Acquariofilia e quali sono le sue origini
Che cos'è l'acquariofilia?
L'acquariofilia è un hobby che consiste nell'allevare pesci, invertebrati e piante acquatiche in un acquario casalingo o in un laghetto da giardino.
Tipi di acquariofilia
Gli acquari possono essere sommariamente divisi in tre categorie, l'acquario di acqua dolce, l'acquario marino e l'acquario di acqua salmastra.
- L'acquario di acqua dolce è di gran lunga il tipo più diffuso e anche i piccoli negozi di animali spesso vendono alcune specie di pesciolini d'acqua dolce come pesci rossi, Guppy o Scalari. Anche se la maggior parte degli acquari d'acqua dolce sono allestiti come acquari di comunità dove vengono allevati pesci di varie specie che possono convivere pacificamente, molti acquariofili scelgono di allevare una sola specie, spesso con il proposito di ottenerne la riproduzione. Tra i pesci più semplici da riprodurre in cattività ci sono i Guppy ed altri Poecelidi che non depongono uova ma partoriscono direttamente gli avannotti, ma gli acquariofili riescono a far riprodurre numerose altre specie, tra cui varie specie di Ciclidi, Siluriformi, Caracidi e Killifish.
- L'acquario marino è generalmente più difficile da gestire e mantenere e i pesci e gli invertebrati da introdurre sono significativamente più costosi rispetto a quelli d'acqua dolce; di conseguenza questo tipo d'acquario tende ad attrarre soprattutto gli acquariofili più esperti. Tuttavia gli acquari marini possono risultare straordinariamente belli da vedere, grazie alle vivaci forme e colori dei coralli e dei pesci originari delle barriere coralline che solitamente vi si allevano. Acquari marini di zone temperate come gli acquari mediterranei non sono molto diffusi nell'acquariofilia casalinga principalmente perché non si sviluppano bene alla temperatura ambiente delle abitazioni. Un acquario che contenga specie marine di acque fredde necessita quindi o di essere collocato in stanze molto fresche come cantine non riscaldate o raffreddati artificialmente con un refrigeratore.
- L'acquario di acqua salmastra combina insieme elementi dei due acquari precedentemente descritti, in quanto contiene acqua con un grado di salinità medio tra quello dell'acqua marina e quello di acqua dolce. I pesci che vengono allevati negli acquari di acqua salmastra provengono da habitat diversi che hanno un grado di salinità variabile, come le foreste di mangrovie e gli estuari dei fiumi e quindi non possono essere allevati costantemente in acqua dolce. Anche se gli acquari di acqua salmastra non sono molto conosciuti, in realtà un numero sorprendente di pesci abitualmente posti in commercio come pesci d'acqua dolce o marina in realtà preferirebbero un ambiente di questo tipo, tra i quali alcuni Pecilidi, diversi Gobidi, pesci palla e Scatofagidi e praticamente tutte le specie di Soleidi d'acqua dolce.
Le persone che allevano pesci sono noti con il nome di acquariofili perché il loro interesse non è rivolto soltanto ai pesci. Molti di loro allestiscono vasche in cui l'attenzione è concentrata sulle piante acquatiche piuttosto che sui pesci. Un acquario di questo tipo è conosciuto come acquario olandese, riferendosi al fatto che gli acquariofili nordeuropei furono tra i primi a progettare tali vasche. Uno dei più popolari acquariofili a dedicarsi a vasche incentrate sulle piante è il giapponese Takashi Amano. Gli acquariofili marini spesso cercano di riprodurre l'ambiente della barriera corallina servendosi di grosse quantità di rocce vive, ovvero pietre calcaree e porose ricoperte ed incrostate da alghe, spugne, vermi ed altri piccoli organismi marini. Più tardi, quando l'acquario è maturato, aggiungono altri invertebrati di dimensioni maggiori, gamberi, granchi, ricci e molluschi, oltre ad una certa varietà di piccoli pesci. Questo è il cosiddetto acquario di barriera.
I laghetti da giardino sono sotto certi aspetti simili agli acquari d'acqua dolce, ma di solito sono molto più grandi ed esposti alle stesse condizioni climatiche dell'ambiente in cui si trovano. Ai tropici è possibile allevare nei laghetti anche pesci tipici di quelle zone, ma nelle aree temperate in genere si allevano specie come il pesce rosso, la Carpa koi e altri Ciprinidi.
Le origini dell'acquariofilia
L'allevamento di pesci in ambienti ristretti o artificiali è una pratica che affonda le proprie radici nella storia. Per migliaia di anni i pesci sono stati allevati in vasche e stagni come fonte di cibo. Nell'Europa medievale le vasche per le carpe erano una presenza quasi fissa nelle tenute di campagna e nei monasteri, in quanto fornivano un'alternativa alla carne per i giorni festivi quando quest'ultima non poteva essere consumata per motivi religiosi. Allo stesso modo in tutta l'Asia era diffusa l'abitudine di popolare le risaie con pesci d'acqua dolce commestibili come pesci gatto e Ciprinidi vari. Gli antichi Sumeri erano noti per tenere in laghetti i pesci catturati prima di consumarli come pasto. Alcuni di questi pesci, grazie alla loro colorazione particolarmente vivace o al loro buon carattere a poco a poco iniziarono ad essere considerati più come animali da compagnia che come cibo e da alcune di esse hanno avuto con il tempo origine delle varietà del tutto domestiche e artificiali, come il pesce rosso e la carpa Koi, originarie della Cina e del Giappone rispettivamente. Si ritiene che l'allevamento selettivo di questi animali sia iniziato più di 2.000 anni fa. Esistono dipinti che risalgono all'Antico Egitto che ritraggono l'allevamento dei pesci sacri di Ossirinco in vasche rettangolari all'interno del tempio. Anche in molte altre culture si sono allevati pesci sia per ragioni pratiche che per scopi decorativi. I Cinesi iniziarono ad allevare i pesci rossi all'interno della case durante la Dinastia Song, tenendoli in grandi recipienti di ceramica. Allo stesso modo sono sempre stati apprezzati anche i pesci marini e molti facoltosi romani tenevano lamprede e altri pesci in vasche di acqua salata. Cicerone racconta che l'oratore Quinto Ortensio Ortalo pianse quando morì uno dei suoi esemplari preferiti, mentre Tertulliano riporta che un certo Asinio Celere spese 8.000 sesterzi per un cefalo vivo particolarmente grosso e bello. Cicerone, piuttosto sarcasticamente, parla di questi antichi acquariofili come dei Piscinarii, traducibile come gli alleva-pesci.