Guida alla scelta di pesci, piante e decorazioni in acquario
Quante piante devono essere immesse nell'acquario?
Per far si che l'acquario vi dia molte soddisfazioni dovreste osservare per le piante la seguente regola di base: Lunghezza dell'acquario in cm X 2 : 50
Per un acquario di 100 cm x 40 cm risultano quindi circa 80 piante. In caso di piante sfuse, cioè non in vasetto, i singoli steli vengono contati ognuno come una pianta.
Piante vere in Acquario
Un elemento che aggiunge fascino ed eleganza in un acquario è indiscutibilmente la presenza di piante in buona salute che risaltino in un contesto di generale armonia, vediamo dunque di conoscere questo vasto universo. Per prima cosa va ricordato che non tutte sono vere e proprie piante, tra le specie disponibili nei negozi di acquariofilia troviamo infatti anche felci e muschi oltre a un buon numero di piante che in natura vivono semi-sommerse e che durante la stagione delle piogge visto l’innalzamento del livello del sistema idrico dove sono presenti vengono sommerse totalmente. In questa fase produrranno foglie più sottili e fragili in alcuni casi molto diverse da quelle prodotte quando la pianta si trova a contatto con l’aria. Le piante disponibili in acquariofilia provengono solitamente da aziende che le coltivano in serre dedicate; spesso non immergendo totalmente le piante ma facendole crescere in ambienti estremamente umidi, questo è uno dei motivi che a volte. Una volta introdotta la nostra pianta in acquario, assistiamo alla crescita di foglie diverse da quelle presenti al momento dell’acquisto. Anche se coltivate in serre le piante conservano le stesse esigenze per la crescita di cui necessitano in natura e trovandoci di fronte ad un ventaglio di luoghi di provenienza che copre quasi tutto il globo ci potremmo trovare di fronte a piante con esigenze completamente diverse le une dalle altre. L’abilità dell’acquariofilo sarà dunque nello studiare le caratteristiche ed esigenze di ogni singola pianta per progettare una vasca nella quale tutte le piante immesse possano prosperare. La presenza di vegetali in acquario oltre ad allietare la nostra vista svolge alcune funzioni molto importanti per l’equilibrio della vasca; infatti attraverso la fotosintesi assorbono l’anidride carbonica presente nell’acqua e al termine del processo rilasciano ossigeno. Inoltre contribuiscono alla diminuzione dei nitrati(prodotti dal ciclo dell’azoto)utilizzandoli nei processi chimici per la loro crescita e ultimo ma non meno importante fungono da riparo per avannotti o pesci particolarmente timidi contribuendo con la loro presenza a suddividere la vasca in più territori utilizzabili dai pesci. Il piante essendo esseri viventi per prosperare s svolgere tutte le azioni sopra citate hanno bisogno di vari elementi per attuare tutti i loro processi chimico-fisici. Questi elementi si riassumono in: luce, acqua con le giuste caratteristiche, anidride carbonica (Co2) e nutrienti, abbiamo trattato questi aspetti nel capitolo relativo alla fertilizzazione delle piante in acquario.
Le varie specie di piante si possono catalogare semplificando la numerosa offerta disponibile in alcuni gruppi con caratteristiche ben definite:
- piante con fusto: sono piante con radici interrate che presentano un fusto sul quale sono presenti da entrambi i lati foglie dallo spessore variabile. In condizioni ottimali hanno una crescita molto veloce e necessitano di molta luce, la riproduzione avviene per talea;
- piante prive di fusto apparente: sono piante con radici interrate o in alcuni casi con bulbo le cui foglie partono direttamente dal terreno. Si tratta di piante con un fogliame robusto e molto voluminoso che necessitano di una illuminazione media e si riproducono per stolone e in alcuni casi per avvenuta separazione del gambo;
- piante senza radici interrate: si tratta di piante le cui radici radicano aggrappandosi solitamente a legni o rocce, necessitano di poca luce e a volte di penombra. La crescita è lenta e avviene attraverso lo sviluppo del rizoma che produce nuove foglie che possono spaziare in più direzioni ma sempre mantenendo uno sviluppo orizzontale. Per la riproduzione occorre recidere il rizoma avendo cura di conservare un numero sufficiente di foglie (almeno 5 o 6) su entrambe le parti di pianta;
- piante galleggianti: sono piante le cui foglie si sviluppano sulla superficie dell’acqua ed in presenza di una illuminazione forte manifestano una crescita rapida. Sono utili per dare rifugio ad avannotti e per ombreggiare il fondo della vasca nel caso in cui si ospitino pesci che si spaventano facilmente in presenza di troppa luce;
- muschi: questi vegetali attecchiscono a rocce o legni ma nella fase iniziale hanno bisogno di essere ancorati ad essi con retine o filo da pesca, sono ottimi rifugi per avannotti o piccoli crostacei.
Quali piante nell'acquario?
Le varie tonalità di verde delle foglie danno nell'acquario un senso di armonia e quiete. Un acquario con all'interno piante vere, può diventare una rilassante e decorativa attrazione. Le piante, unitamente ai batteri nel filtro, contribuiscono efficacemente alla depurazione dell'acqua. Una parte della vegetazione dovrebbe essere costituita da specie a crescita veloce come Ceratophyllum demersum oppure Elodea ed Egeria, in quanto queste piante già dal primo giorno eliminano dall'acqua sostanze azotate nocive. Durante la fotosintesi le piante assimilano l'anidride carbonica e cedono ossigeno all'acqua. Le piante offrono ai pesci nascondigli e di conseguenza contribuiscono ad eviare stress. La sopravvivenza degli avanotti dipende da una fitta vegetazione con piante a foglie fini, in quanto tra di esse riescono a sfuggire all'aggressività dei pesci adulti.
Piante di primo piano Per la parte anteriore dell'acquario sono adatte piante la cui crescita in altezza non sia eccessiva, in modo da non ostacolare la visuale. La loro altezza non deve superare i 15 cm.
- Cryptocoryne nevillii
(luce media - crescita media - 22 - 28°) - Echinodorus grisebachii
(luce media - crescita lenta - 22 - 28°) - Vesicularia dubyana
(luce molta - crescita media - 22 - 30°) - Anubias barteri var. nana
(luce molta - crescita lenta - 22 - 28°) - Eleocharis pusilla
(luce media - crescita media - 18 - 26°) - Lilaeopsis novae zealandiae - sin. Echinodorus tenellus
(luce molta/media - crescita lenta - 18 - 26°)
Piante centrali Piante di dimensioni più grandi suddivise in solitarie e di gruppo
- Anubias barteri
(luce poca - crescita lenta - 22 - 30°) - Anubias sp.
(luce poca - crescita lenta - 22 - 28°) - Ceratopteris thalictroides
(luce media/poca - crescita veloce - 20 - 28°) - Sagittaria platyphylla
(luce media - crescita lenta - 15 - 22°) - Alternanthera reineckii
(luce molta/media - crescita media - 23 - 28°) - Cabomba aquatica
(luce molta - crescita veloce - 23 - 28°) - Cryptocoryne ciliata
(luce media - crescita media - 22 - 26°) - Echinodorus grisebachii "Bleherae"
(luce media - crescita media - 22 - 28°) - Nymphaea lotus
(luce molta - crescita media - 23 - 28°) - Cryptocoryne crispatula o Cryptocoryne wendtii
(luce media - crescita media - 23 - 28°) - Microsorium pteropus
(luce molta - crescita media - 22 - 28°) - Ludwigia palustris
(luce molta/media - crescita veloce - 18 - 26°)
Piante da sfondo Piante ad alta crescita che vanno sistemate sullo sfondo e ai lati dell'acquario.
- Vallisneria americana
(luce molta - crescita media - 15 - 30°) - Aponogeton crispus
(luce media - crescita veloce - 4 - 28°) - Echinodorus martii
(luce media - crescita media - 15 - 28°) - Egeria densa
(luce molta/media - crescita veloce - 20 - 24°) - Myriophyllum aquaticum
(luce molta - crescita veloce - 10 - 26°)
Fertilizzazione Acquario
Nel cammino di ogni acquariofilo prima o poi la visione di una vasca ricolma di piante che crescono in maniera armoniosa e rigogliosa suscita inevitabilmente il desiderio di cimentarsi in questo campo cercando di ricreare nel proprio acquario un tale risultato, spesso però capita che nonostante tutto l’impegno e la buona volontà i risultati siano deludenti o addirittura si producano vere e proprie catastrofi, cerchiamo di capire allora di che cosa hanno bisogno le nostre piante per prosperare. Innanzi tutto è bene tenere a mente che le piante che troviamo nei negozi di acquariofilia anche se non provengono dai biotopi di origine ma vengono coltivate in serre possono comunque avere esigenze molto differenti tra di loro in fatto di caratteristiche dell’acqua, illuminazione e fertilizzazione è bene quindi prima di iniziare a progettare la nostra vasca avere già un’idea di quali piante andremo ad inserire. Le piante acquatiche per la loro crescita hanno fondamentalmente bisogno di questi elementi: luce, anidride carbonica, ossigeno, “macronutrienti” (calcio, magnesio, azoto, fosforo e potassio), “micronutrienti” (zinco, rame, ferro, manganese, boro, molibdeno, cobalto,) ed altri elementi come ad esempio il sodio necessari solamente in minime quantità. L’integrazione in maniera equilibrata di tutti questi fattori porta ad una crescita rigogliosa del nostro giardino sommerso, il primo elemento da analizzare per iniziare col piede giusto è la composizione chimico-fisica dell’acqua. L’acqua è l’elemento che mette in contatto le piante con il nostro programma di fertilizzazione ed i suoi valori devono essere tali da permettere alle piante di essere in grado di assimilare nella maniera corretta tutti i nutrienti presenti in vasca altrimenti assisteremo inesorabilmente ad un deperimento delle piante e i nutrienti non utilizzati andranno a foraggiare una crescita smisurata di alghe. Un dato che ci dà un’idea abbastanza precisa riguardo alla corretta concentrazione di sali presente nella nostra acqua è quello relativo alla conducibilità, questo valore indica la concentrazione di ioni presente nell’acqua, più ioni (quindi più sali disciolti) ci sono è più l’acqua è in grado di condurre la corrente elettrica e si misura in micro Siemens. Salvo alcune piante palustri come alcune varietà di elodea e ceratophyllum per avere un’acqua ideale per lo sviluppo delle nostre piante il suo valore deve essere inferiore ai 300 micro Siemens. In molte zone d’Italia l’acqua del rubinetto ha una forte concentrazione di sali di calcio e magnesio risultando molto dura e calcarea, inutile dire che quest’acqua così come esce dal rubinetto non è adatta per la coltivazione della maggior parte delle piante acquatiche, in questo caso bisognerà “tagliarla” con acqua di osmosi (demineralizzata) fino ad ottenere i giusti valori per renderla ideale al nostro scopo. Una volta accertatici che l’acqua che stiamo utilizzando ha le caratteristiche idonee per la crescita delle piante che intendiamo inserire ci occuperemo dell’impianto di illuminazione che dovrà essere anch’esso rapportato alle esigenze di queste ultime (vedere il capitolo relativo all’illuminazione). A questo punto avremo sistemato due parametri fondamentali per permettere alle nostre piante di assimilare i nutrienti presenti in vasca attraverso il processo della fotosintesi ma manca ancora un aspetto di cui non abbiamo parlato: l’anidride carbonica(Co2), essa infatti è il combustibile col quale le piante attuano tale processo. Solitamente in un acquario mediamente popolato di pesci e piante non si ha l’esigenza di ricorrere ad un impianto di fertilizzazione mediante Co2 in quanto quella prodotta dai pesci (e dalle piante stesse durante la notte) è sufficiente a ricoprire tale bisogno ma se la nostra vasca sarà abbondantemente piantumata, l’aggiunta di questo tipo di impianto è quasi obbligatoria in quanto la quantità di Co2 presente in vasca sarà rapidamente esaurita e le piante si troveranno senza il combustibile necessario per attuare la fotosintesi. Se si utilizza un impianto di fertilizzazione mediante Co2 l’attenzione ai giusti valori dell’acqua sarà ancora più importante in quanto un pH troppo alto e una durezza troppo elevata non permetteranno alle piante di assimilare la Co2(questo grazie ad una serie di reazioni chimiche che la trasformano rendendola inservibile per le piante), in linea di massima un ph leggermente acido (6,5-6,8) e una durezza totale(GH) intorno ai 5 gradi sarebbe ottimale. Quando si hanno piante in vasca un occhio di riguardo va dato anche alla movimentazione della superficie in quanto tale azione favorisce lo scambio gassoso mediante il quale l’acqua si libera di Co2 e riceve ossigeno annullando così l’eventuale azione di un impianto di fertilizzazione mediante Co2(da evitare anche la presenza di areatori in presenza di questi impianti), in queste vasche ci deve essere un buon movimento di acqua senza però avere troppa turbolenza in superficie. Un eccesso di immissione di Co2 può alterare (specialmente in acque tenere) il valore del pH facendolo scendere pericolosamente per la salute dei pesci, quindi associato all’utilizzo di Co2 dovremo prevedere anche gli strumenti necessari per monitorare questi valori o tramite computer per acquari o tramite test permanenti a reagente, un accorgimento utile sarebbe quello di dotare l’impianto di fertilizzazione di Co2 di una elettrovalvola che chiuda l’immissione allo spegnersi dell’impianto di illuminazione in quanto le piante al buio sono a “riposo” assimilando ossigeno ed espellendo anch’esse Co2, va da se che immettere Co2 nelle ore notturne oltre che inutile potrebbe dar luogo a pericolose concentrazioni per la salute dei pesci o invertebrati. Fatto questo ulteriore passo arriviamo ai nutrienti veri e propri che al contrario delle piante terrestri quelle acquatiche assimilano sia attraverso le radici sia attraverso foglie e stelo quindi se non abbiamo intenzione di introdurre solamente piante che vivono aggrappate a rocce o legni dobbiamo prevedere una fonte di nutrimento sia per le radici interrate che per la parte di pianta emersa dal terreno. Solitamente il materiale di fondo (sabbia o ghiaia) risulta povero di sostanze nutrienti utili per le piante è dunque necessario arricchirlo mediante appositi fondi fertilizzati o tavolette-stick che cedono lentamente alle radici i nutrienti necessari per la crescita. In questi casi si procede stendendo in materiale fertilizzante che successivamente viene ricoperto con un secondo strato di sabbia o ghiaia prima di posizionare le piante. Per quanto riguarda la fertilizzazione liquida esistono una serie di numerosissimi prodotti sia “tutto in uno” che divisi per singoli nutrienti che coprono questa nostra esigenza, la regola fondamentale per l’utilizzo di questi prodotti è molto semplice: vanno utilizzati SOLAMENTE in vasche che presentano una crescita sana e rigogliosa delle piante senza la presenza di alghe. Se mancano questi presupposti la fertilizzazione liquida non ha effetti miracolosi anzi accentuerà le problematiche già presenti in vasca con la conseguenza di aumentare ulteriormente la presenza di alghe non portando benefici alle piante. Se siamo di fronte ad una crescita stentata e/o ad una vasca infestata di alghe le cause devono prima essere ricercate nei punti trattati in precedenza in quanto tali problematiche si manifestano per i valori dell’acqua non idonei, cambi della stessa insufficienti, illuminazione scarsa o con spettri luminosi inadeguati, accumuli di sostanze tossiche in vasca, ecc… Concludendo il mondo della vegetazione sommersa è affascinante ed esteticamente unico, cimentarsi nella realizzazione di una vasca ricca di piante è una sfida impegnativa e stimolante che se affrontata con i giusti presupposti non può che rendere i nostri ambienti impreziositi da tali giardini subacquei.
I legni e le radici nell’allestimento di un Acquario
Insieme al fondo, lo sfondo e le rocce, i legni e le radici sono fondamentali nella ‘struttura’ dell’arredamento di un acquario. Non è obbligatorio inserirli in un layout, ma quando si vuole provare a ricreare un angolo di natura, difficile immaginarlo senza la presenza di un legno, una radice che, più delle piante, sono presenti nel fondo di un fiume di qualsiasi biotopo. L’arredamento di un acquario non ha solo un valore puramente estetico; gioca un ruolo importante nella riproduzione di un ambiente idoneo agli abitanti dell’acquario. I legni in acquario rilasciano tannini e acidi umici: questi contribuiscono al benessere dei pesci perché hanno un’azione antimicotica e batteriostatica e, colorando l’acqua, hanno un effetto calmante sui pesci più timidi. I legni offrono anfratti e ripari ai pesci più piccoli e a quelli che hanno abitudini d’attività notturne e delimitano gli spazi nei pesci territoriali. Insieme alle rocce, i legni e le radici delimitano e contengono le aree piantumate dell’acquario, creando un bellissimo contrasto con il verde e il rosso delle foglie. Tra i comuni tipi di legni in genere usati negli acquari, il più utilizzato è la radice di torbiera, raccolta in zone paludose come gli acquitrini di torba, dove è rimasta a bagno in modo naturale e conservata per molti anni. Questo processo produce un legno che non marcisce velocemente e non causa diffusione di funghi e batteri quando è immerso in acqua. La radice di torbiera si presenta di diversi tipi: i più comuni sono il legno Jaty, il legno Manila , la radice di Mangrovia e il Mopani. Spesso non vi è differenza tra un tipo di legno e un altro, sono diversi i luoghi di raccolta e così ogni legno prende un nome commerciale.
Usare Pietre per Decorare Acquario
Per l'acquario d'acqua dolce sono adatti, per esempio, il granito e il basalto. Pietre sporche di catrame, rocce minerali e pietre con depositi metallici non sono indicate per l'acquario, per quanto possano essere decorative. Lavate ogni pietra accuratamente con acqua bollente e non mettetene troppe nell'acquario. Le pietre dovrebbero essere incollate con del silicone (è adatto solo quello acquistato nel negozio specializzato, il silicone per edilizia può essere nocivo!), in modo tale che non crollino quando i pesci scavano.
Usare Radici per Decorare Acquario
Tutte le radici vendute nei negozi specializzati sono adatte praticamente per tutti gli acquari d'acqua dolce (eccezione: acquari per Ciclidi dei grandi laghi africani). Le radici sono molto decorative e durano a lungo nell'acqua; la loro conservazione è stata ottenuta in via del tutto naturale nel corso di moltissimi anni. E' di fondamentale importanza acquistare le radici presso il negozio specializzato. Radici raccolte in natura marciscono nell'acquario e possono cedere sostanze nocive. Anche i gusci delle noci di cocco e delle chiocciole sono interessanti decorazioni che offrono ai pesci possibilità di nascondersi.
Invertebrati Acqua Dolce per Acquario
In un ambiente acquatico un ruolo fondamentale per l’equilibrio generale del ciclo biologico lo ricoprono gli invertebrati, sia ricoprendo uno dei primi anelli della catena alimentare sia per il loro ruolo di “spazzini” che perpetuano cibandosi di vegetali e animali morti. Nel caso dei coralli duri danno vita a un habitat che prospera e vive grazie all’incessante azione di miliardi di piccoli esseri (le barriere coralline tropicali ne sono l’esempio più lampante). Gli invertebrati devono il loro nome al corpo privo di vertebre in assenza delle quali per sostenere il corpo gli invertebrati mobili, come crostacei e molluschi si affidano ad un carapace; i primi e ad una conchiglia, i secondi mentre gli invertebrati che non hanno possibilità di movimento si costruiscono uno scheletro interno formato da calcare. Gli invertebrati sono presenti sia in acqua dolce e in maniera più importante nei mari e negli oceani; quelli d’acqua dolce si possono dividere in crostacei e molluschi e comprendono gamberetti, gamberi, granchi, lumache e qualche bivalve. In acquario sono spesso presenti (molte volte in maniera involontaria) lumachine mentre per l’allevamento dei crostacei (gamberetti come caridinie e neocaridinie) spesso vengono allestite vasche apposite. Per quanto riguarda gli invertebrati marini il discorso si fa molto più complesso essendo presenti una notevole varietà di specie e possono essere, a seconda dei casi, inseriti in un acquario di comunità o in un acquario a loro dedicato. Tra le specie più diffuse in acquariofilia troviamo le spugne (spesso presenti negli acquari marini mediterranei), i celenterati come gli anemoni ed i coralli, i vermi di mare come i variopinti spirografi, i molluschi come gasteropodi e bivalvi, i crostacei tra i quali troviamo gamberetti e granchi e gli echinodermi come ricci e stelle di mare. Ognuno di questi gruppi ha esigenze ben precise che devono essere valutate e studiate attentamente in fase di progettazione dell’acquario.