Quale tipo di Acquario scegliere e le varie tipologie
Acquario su misura Avere un acquario nella propria abitazione è, oltre che un affascinante angolo di vita da studiare, curare e vedere crescere, anche un elemento che valorizza i nostri ambienti; purtroppo a volte siamo costretti a rinunciare a questi angoli di natura sommersa a causa di vincoli di abitabilità e spazio che non consentono di inserire (o di avere lo spazio necessario per la manutenzione) le vasche commerciali con misure standard. Come fare allora? Niente paura, in nostro soccorso arrivano gli acquari su misura. Basterà rivolgersi al vostro negozio di acquariologia, spiegare le vostre esigenze ed il negoziante si metterà in contatto con un fabbricante di acquari che confezionerà una vasca in base alle vostre esigenze.
Acquario con acqua salata o marina Il termine di acquario con acqua salata di per sé non significa molto salvo che stiamo parlando di un acquario che riproduce una ambiente marino partendo dalla caratteristica più ovvia ma fondamentale che lo distingue dall’acquario di acqua dolce; la presenza di sali disciolti nell’acqua che ne determinano proprietà particolari. Partendo da questo presupposto abbiamo una serie di possibilità per avvicinarci al mondo marino che va da una vasca abbastanza semplice da gestire come quella contenente solo pesci o crostacei fino ad arrivare al più affascinante ma più complesso acquario di barriera. Oltre a queste due possibilità potremo altrimenti optare per un nanoreef o un acquario marino mediterraneo. La vita marina per prosperare ha bisogno di ossigeno, di acqua libera da sostanze inquinanti e di luce; se per l’acquario d’acqua dolce l’alterazione di questi elementi per un breve periodo può essere sopportata in un acquario marino queste alterazioni porterebbero gravi problemi e inevitabili perdite per cui è indispensabile attrezzare la nostra vasca con tutti gli elementi necessari per consentire equilibrio e condizioni ottimali. Occorrerà che la vasca sia aperta per consentire lo scambio gassoso in superficie (Co2-O2), dotata di pompe di movimento adeguate, un impianto di illuminazione adeguato alle esigenze vitali degli animali che inseriremo, un sistema di filtraggio adeguato e un sistema di riscaldamento/refrigerazione che consenta di avere una temperatura stabile. Cimentarsi nella realizzazione e manutenzione di un acquario marino è sicuramente una sfida impegnativa ed assai più complessa ed onerosa rispetto alla maggior parte degli acquari d’acqua dolce; ma se ben gestito un acquario con acqua marina ci ripagherà con risultati che faranno sussultare di gioia l’acquariofilo che si annida in ognuno di noi!
Acquario da casa Spesso girando per negozi di articoli per animali o parlando tra amici si sentono frasi del tipo: "vorrei un acquario da casa” oppure ”mi piacerebbe acquistare un acquario da casa"….Ma quale sarebbe la domanda corretta in quanto non esistono acquari da casa? Esistono tante tipologie di vasche con relativi supporti che sarebbero ideali per essere inserite in un ambiente domestico ma che non sono state progettate espressamente per essere inserite in un’abitazione; infatti possono comodamente trovare spazio in un ufficio, una sala d’attesa, in un ristorante, ecc.. quindi tecnicamente un acquario da casa non esiste.
Acquario a parete Avere un acquario in un ambiente è sicuramente un elemento di arredo ed originalità oltre al fatto di poter osservare un angolo di vita da poche decine di centimetri di distanza; ma spesso le dimensioni ridotte dei nostri ambienti non consentono l’installazione di una vasca. Negli ultimi anni per sopperire a questa mancanza di spazio sono apparsi sul mercato gli acquari a parete. Si tratta di veri e propri acquari racchiusi in una cornice di varie forme e colori completi di tutti gli elementi tecnici necessari per il funzionamento, le dimensioni possono variare da poche decine di centimetri fino ai due metri di lunghezza, alti dai 40 ai 70 centimetri hanno una profondità variabile tra gli 11 e i 25 cm. Questi acquari a parete sono muniti di staffe che devono essere fissate al muro (si tratta di vasche dalla capienza ridotta e quindi dal peso contenuto ma è sempre bene assicurarsi prima della solidità del muro sul quale vogliamo posizionare l’acquario!!) e alcuni modelli hanno le cornici intercambiabili in modo da trovare le giuste colorazioni per essere integrati perfettamente nell’arredo dell’ambiente. L’acquario a parete, avendo una capienza limitata (soprattutto in larghezza), ci consentirà di scegliere tra un numero ridotto di piante e pesci, innanzi tutto occorrerebbe pensare ad un layout che richieda non troppa manutenzione in quanto viste le ridotte dimensioni alcune operazioni risulterebbero scomode.
Acquario olandese In questa tipologia di acquario la caratteristica dominante è l’estetica ottenuta attraverso all’armonia di tutti gli elementi presenti in vasca. Erroneamente si è portati a pensare che nell’acquario olandese siano presenti solo piante ma al contrario i pesci costituiscono un elemento importantissimo nell’economia del ciclo vitale della vegetazione acquatica; infatti grazie ai loro escrementi contribuiscono al ciclo dell’azoto il cui prodotto finale sono elementi fondamentali per la crescita delle piante. In un acquario olandese senza pesci sarà molto più complicato ed impegnativo apportare la giusta quantità e qualità di elementi per far crescere in salute il nostro giardino subacqueo ma c’è da considerare il fatto che non tutti i pesci sono adatti a questa tipologia di vasca; in linea di massima bisogna evitare pesci che danneggino o si nutrano delle piante e che come abitudine abbiano quella di scavare il fondo, azione che potrebbe sradicare le piante o portare in superficie un eventuale strato di fertilizzante posto come base per il fondo della vasca. Per cimentarsi nella realizzazione di un acquario olandese bisogna indubbiamente avere una buona esperienza acquariofila e tempo a disposizione da dedicare alla cura e alla manutenzione dello stesso.
Acquario di comunità Per acquario di comunità si intende una vasca che abbia al suo interno una varietà di pesci, piante o invertebrati che con le loro diverse caratteristiche e abitudini con il passare del tempo andranno a costituire una vera e propria comunità. Per ottenere questo risultato si possono percorrere principalmente due strade, o seguire fedelmente le caratteristiche di provenienza di un dato gruppo di pesci in modo da inserire nell’acquario di comunità solamente specie (pesci, piante e invertebrati) provenienti da un preciso ambiente acquatico dando origine oltre che ad un acquario di comunità anche ad un acquario di un biotopo specifico (ad esempio un acquario che rispecchi le caratteristiche di un fiume amazzonico o un lago africano); oppure ricorrere a specie provenienti da diverse zone acquatiche che però per caratteristiche si integrano bene tra di loro. In tutti e due i casi, ma specialmente nel secondo, è opportuno prima di allestire la vasca informarsi attentamente sulle abitudini ed il temperamento dei pesci che andranno a comporre il nostro acquario di comunità onde evitare spiacevoli inconvenienti o sofferenze evitabili a questi ultimi.
Acquario Tropicale Nanoreef Nel campo dell’acquariologia marina negli ultimi anni stanno aumentando sempre più coloro che si avvicinano al mondo dei nanoreef e picoreef, versioni in miniatura (100 litri massimo per un nanoreef e 20 litri per un picoreef) di un acquario marino che grazie alle ridotte dimensioni dà la possibilità anche a chi ha poco spazio a disposizione di poter ospitare una vasca marina. Ed in quanto piccola darà l’opportunità all’acquariofilo di osservare in maniera approfondita il comportamento degli animali presenti in vasca, specialmente quelli più sfuggenti); questa cosa, per esempio, in un grande acquario marino spesso risulta molto difficile. Quello dello spazio ridotto non è l’unico vantaggio che il nanoreef offre; queste piccole vasche infatti hanno costi di gestione e realizzazione decisamente inferiori agli acquari marini più grandi, anche se questa cosa si ripercuote sulla stabilità chimico-fisica generale della vasca. Le vasche adatte ad ospitare un nanoreef devono preferibilmente essere di forma cubica, non troppo alte e aperte; in una vasca del genere sarà più agevole l’arredamento, il posizionamento degli accessori e l’osservazione del nostro mini mondo marino. La parte tecnica è ridotta all’essenziale e sarà proporzionata a cosa intendiamo immettere in vasca; per quanto riguarda il filtraggio l’ideale sarebbe seguire il metodo naturale grazie all’introduzione di rocce e sabbia viva e a regolari cambi d’acqua settimanali (circa il 15% del volume netto). Questa gestione unita ad un corretto movimento d’acqua ottenuto attraverso una o due pompe sommerse consentirà di avere livelli di inquinamento dell’acqua non dannosi e il corretto apporto di nutrienti per gli invertebrati. La potenza del sistema di illuminazione dipenderà dall’introduzione o meno di coralli in presenza dei quali dovremo optare per un impianto che consenta almeno la potenza di 1W per litro (ottenuta attraverso i classici tubi al neon o con lampade a risparmio energetico o con i nuovi sistemi a LED), mentre in presenza di solo pesci o crostacei possiamo optare per una illuminazione di media intensità (0,4-0,5 W per litro). Il riscaldamento della vasca sarà affidato al classico termoriscaldatore sommerso; in caso di surriscaldamento della vasca (specialmente nei mesi estivi) e non potendo ricorrere ad un refrigeratore per motivi di ingombro e costi, potremo avvalerci di ventole (quelle da pc vanno benissimo) per abbassare la temperatura di un paio di gradi. E’ bene tenere a mente che questo comporterà un aumento dell’evaporazione dell’acqua che dovrà essere reintegrata con più frequenza. In fatto di valori chimico-fisici dell’acqua, il riferimento è quello canonico degli acquari marini. Unica accortezza: avendo un volume più ridotto della vasca, quest’ultima è più sensibile ad eventuali variazioni o accumuli di sostanze tossiche e dovrà quindi necessitare di un programma di controllo più frequente rispetto ad una vasca marina classica.
Acquario ad angolo Per potere meglio venire incontro alle esigenze più svariate nel corso degli anni le aziende hanno aumentato la loro proposta di forme e dimensioni di vasche e supporti e un’alternativa valida alla classica vasca dalla forma rettangolare è senza dubbio l’acquario ad angolo. Indubbiamente questa tipologia di vasca si presta ad abbellire i nostri ambienti andando ad occupare ed impreziosire spazi altrimenti poco sfruttati e questo è sicuramente un grande pregio ma ci sono anche aspetti e problematiche che andrebbero valutate bene prima di procedere all’acquisto di tali vasche. La capienza degli acquari ad angolo di tipo commerciale va dai 100 ai 350 litri circa dandoci la possibilità di spaziare in tante direzioni per quanto riguarda l’introduzione di flora e fauna; il primo problema che sorge rispetto alle classiche vasche rettangolari è l’accesso al vano filtro per la manutenzione. Solitamente è posto su un lato o a chiudere l’angolo posteriore della vasca e questo sicuramente non è il massimo della comodità specialmente nel caso di vasche particolarmente profonde. L’ideale sarebbe dotare la vasca di un filtro esterno rinunciando a quello interno, aumenteranno un po’ i consumi elettrici ma si recupererà spazio in vasca e soprattutto si avrà una manutenzione decisamente più semplice. Alcuni acquari ad angolo vengono già proposti per funzionare con il filtro esterno e sicuramente questo è un aspetto da tenere in considerazione.
Acquario Mediterraneo Pensando ad un acquario da sogno una delle prime immagini che saltano alla mente sono i colori e le mille sfumature di un acquario marino di barriera in piena salute. Agli occhi di chi si avvicina superficialmente all’acquariologia marina questo acquario appare l’unico modo di cimentarsi in un ambiente marino; spesso questa possibilità viene subito accantonata a volte per poca esperienza, a volte per i costi di realizzazione e gestione di tali vasche o entrambe. Esiste una maniera altrettanto stimolante ed affascinante di accostarsi all’acquariologia marina: realizzare un acquario marino mediterraneo. Il mar Mediterraneo offre una incredibile varietà di forme di vita acquatiche che se a prima vista sono meno di impatto cromatico rispetto a quelle presenti nei reef tropicali non hanno nulla da invidiare a queste ultime in fatto di fascino ed interesse. In più hanno il grande vantaggio di essere più resistenti e possiamo andarle a prelevare di persona nei nostri mari. Il fatto di avere la possibilità di poter prelevare dall’ambiente naturale (sempre nel rispetto delle leggi vigenti) acqua, sabbia, rocce, pesci e invertebrati oltre al vantaggio costituito dall’avere costi di allestimento iniziale praticamente nulli, ci consente di avere fin da subito in vasca un ambiente vivo, ricco di batteri e microorganismi fondamentali per il corretto equilibrio biologico. C’è da considerare il rovescio della medaglia rappresentato dal fatto che prelevando il materiale direttamente in natura potremmo introdurre in vasca elementi patogeni o inquinanti.
Il fatto di potere prelevare di persona sia il materiale di arredo sia pesci ed invertebrati non significa però che tutto quello che troviamo possiamo introdurlo indiscriminatamente; anche per la realizzazione di un acquario marino mediterraneo occorre prima essersi documentati attentamente ed aver studiato le caratteristiche e le esigenze di tutti gli animali che abbiamo intenzione di inserire.
Acquario d'acqua dolce Per chi vuole avvicinarsi al mondo dell’acquariofilia indubbiamente la realizzazione di un acquario d’acqua dolce è la via più semplice per tutta una serie di fattori che andremo ad analizzare; innanzi tutto abbiamo la possibilità di scegliere tra tante possibilità di realizzazione sia in termini di dimensioni della vasca (si può partire tranquillamente con una vasca di 20-30 litri) sia per la vastissima scelta di pesci, invertebrati e piante che potremo ospitare. Anche se la gestione di un acquario d’acqua dolce risulta assai semplice (soprattutto rispetto ad un acquario marino); dobbiamo però prestare attenzione ad una serie di aspetti fondamentali per la buona riuscita del nostro progetto. Si parte ovviamente dall’acqua che deve avere le giuste caratteristiche chimico-fisiche (temperatura, sali disciolti, assenza di sostanze inquinanti, ecc…); rispetto a pesci, invertebrati o piante che andremo ad inserire quindi la buona regola è quella di informarsi e studiare le esigenze degli ospiti che intendiamo inserire e verificare che l’acqua del nostro acquario soddisfi tali esigenze. Si può anche fare il discorso inverso ossia partire analizzando le caratteristiche della nostra acqua del rubinetto e vedere per quali pesci è indicata.
Acquario d'acqua dolce tropicale L’immagine dell’acquario marino tropicale è quasi indissolubilmente associata a quella di un acquario marino di barriera. Questa è un’inesattezza in quanto l’acquario di barriera è una delle possibilità (anche se indubbiamente la più affascinante dal punto di vista cromatico) di realizzazione di tale tipologia di vasca. Innanzi tutto chiariamo cosa tecnicamente si intende per acquario marino tropicale anche se la cosa è molto semplice: stiamo parlando di una vasca che ospita animali provenienti da un ambiente marino che ha in una delle sue componenti fondamentali la stabilità della temperatura dell’acqua in tutti i periodi dell’anno. In base a questo criterio la prima cosa di cui dovremo preoccuparci in fase di allestimento della vasca è di fornirla di un sistema di controllo di temperatura che mediante riscaldatori e refrigeratori possa assicurare una temperatura costante (solitamente 25-27 gradi) e poi studiare il resto della parte tecnica in base a quale biotopo marino intendiamo rivolgerci. L’ambiente tropicale ci offre una varietà di pesci ed invertebrati incredibile e gli ambienti che abbiamo la possibilità di realizzare in acquario sono molteplici; si va dal già citato acquario di barriera, al nanoreef passando per la vasca ospitante pesci ed invertebrati di acque più profonde, fino ad arrivare a quelli delle lagune caratterizzate dalle foreste di mangrovie.
Acquario d'acqua dolce fredda Uno dei tipi di acquario di acqua dolce più diffuso è senza dubbio l’acquario d’acqua fredda che può ospitare il classico pesce rosso e tutte le sue varianti. E’ un acquario caratterizzato dall’assenza del riscaldatore lasciando la temperatura in balia delle variazioni ambientali; di conseguenza i pesci che si andranno ad introdurre saranno animali molto robusti che sopportano temperature comprese tra i 5 ed i 25 gradi. Per quanto riguarda la cura e l’accessoristica questo tipo di acquario dovrebbe essere trattato allo stesso modo di un acquario tropicale tenendo presente che questi pesci sporcano molto e sarà molto importante prevedere un buon sistema di filtraggio e abbondanti cambi d’acqua. Come arredamento per il fondo si può optare per della ghiaia fine o della sabbia di fiume e si possono introdurre sassi o radici cercando però di non limitare lo spazio per il nuoto; per quanto riguarda l’inserimento di piante è bene tenere presente che i pesci rossi e altri ciprinidi tenderanno a mangiarle e mordicchiarle quindi se si ha intenzione di introdurre questa tipologia di pesce sarebbero da evitare. L’acquario di acqua fredda dovrebbe essere dimensionato in base alla taglia finale che possono raggiungere i pesci che andremo ad introdurre. Per fare un esempio il pesce rosso(carassius auratus) può raggiungere in età adulta i 15-16 cm quindi sarebbe da evitare la classica boccia di vetro e introdurlo in una vasca di almeno 50 litri per due esemplari. Il pesce rosso è il re assoluto di questa tipologia di acquari anche se ci sono tante altre specie interessanti che possono essere ospitate, quella dalla livrea più appariscente è senza dubbio il persico sole (Lepomis gibbosus), pesce che popola i nostri corsi d’acqua ed i laghi in prossimità delle rive predando invertebrati e piccoli pescii. In linea di massima le nostre acque sono caratterizzate da pesci senza livree particolarmente appariscenti ma senza dubbio un acquario che ospita questa tipologia di animali si potrebbe rivelare molto interessante e una valida alternativa al classico acquario tropicale (e sicuramente molto più economico!!).
Acquario Tropicale Acquario tropicale…queste due semplici parole racchiudono un mondo fatto di centinaia di aspetti e sfaccettature accomunati da un unico elemento. La temperatura, questa caratteristica fisica dell’acqua è l’unico elemento certo per definire se un acquario è tropicale o di acqua fredda o temperato. Negli ambienti acquatici situati in prossimità della fascia equatoriale si ha una temperatura mediamente più elevata (con valori compresi tra i 22 ed i 28 gradi) rispetto alle acque del resto del pianeta ma soprattutto l’escursione termica tra le varie stagioni è minima quindi ci troviamo di fronte a pesci, piante ed invertebrati che necessitano di una temperatura costante durante tutto l’arco dell’anno. Per rispettare questa esigenza se non si è assolutamente certi che nell’ambiente dove andremo ad inserire l’acquario tropicale ci sia una temperatura adeguata occorrerà dotare la vasca di un riscaldatore dotato di termostato ed un termometro per tenere sempre sotto controllo la temperatura.
Nei mesi estivi si potrebbe assistere ad un pericoloso innalzamento della temperatura che potrebbe pregiudicare la salute degli animali presenti in vasca; per contrastare questo fenomeno sarà sufficiente effettuare frequentemente cambi d’acqua con acqua più fresca, aprire il coperchio della vasca ( o nei casi più estremi dotare la sommità della vasca con ventole di raffreddamento. Quelle per i PC vanno benissimo).
Acquario Tropicale Specifico Come per l’acqua dolce, anche nell’acquariofilia marina esiste la possibilità di creare una vasca dedicata ad una singola specie di pesci o invertebrati, sia tropicali che di acqua temperata. Queste vasche possono essere sia chiuse che aperte in superficie e non sono legate a dimensioni e forme specifiche; devono semplicemente essere adeguate alle esigenze vitali degli animali che abbiamo intenzione di ospitare. Rispetto all’acquario specifico di acqua dolce, quello marino con l’introduzione di rocce e/o acqua viva non sarà mai completamente sotto il nostro controllo. All’interno di questi elementi, infatti, possono celarsi organismi come invertebrati o molluschi non preventivati nel nostro progetto originale; questa cosa, salvo la presenza di elementi dannosi, può comunque costituire un ulteriore valore di naturalezza della vasca. La scelta di dedicarsi ad un acquario marino specifico può essere legata al fatto di voler ospitare pesci particolarmente timidi o troppo aggressivi che in un acquario di comunità risulterebbero elementi di squilibrio, oppure crostacei o invertebrati che in tale acquario sarebbero predati o danneggiati. Questa tipologia di vasca si addice a chi è particolarmente innamorato o affascinato da una singola specie di pesci o invertebrati.
Acquario di acqua salmastra Quando si decide di cimentarsi nella realizzazione di un acquario la prima domanda che ci poniamo è se vogliamo rivolgerci al mondo delle acque dolci di laghi e fiumi o lanciarci in quelle salate del mare. La scelta nella quasi totalità delle volte si limita a queste due possibilità, ma ne esiste anche una terza ed è quella di realizzare un acquario di acqua salmastra. L’ambiente salmastro è un luogo molto particolare con caratteristiche uniche, soprattutto molto mutevoli, popolato da organismi che hanno fatto dell’adattabilità uno dei loro punti di forza. Le zone salmastre hanno origine quando le acque dolci (solitamente gli estuari dei fiumi) incontrano l’acqua del mare mescolandosi in modo tale da creare un’area caratterizzata da un continuo variare delle proprietà chimico-fisiche dell’acqua in base al ciclo delle maree, ai momenti di piena o secca dei fiumi, e all’intensità e direzione dei venti. Questi fenomeni creano spostamenti di enormi masse d’acqua che spingendosi o verso l’interno o verso il mare provocano delle fluttuazioni a volte anche radicali soprattutto per quanto riguarda il valore della salinità dell’acqua. Tutti gli animali che vivono in questa zona devono essere preparati ad affrontare questi repentini cambi e ognuno ha sviluppato la propria strategia per continuare ad abitare in uno degli ambienti più ricchi di nutrienti che si possono trovare nel mondo acquatico; infatti i fiumi depositano in queste zone una quantità notevole di materiale organico che viene utilizzato dall’abbondante vegetazione che cresce e prospera grazie a questo continuo apporto di materiale organico. Le piante a loro volta con le loro radici offrono un luogo perfetto per essere colonizzato da microorganismi che assieme agli invertebrati, crostacei e molluschi presenti nella fanghiglia costituiscono un banchetto prelibato per innumerevoli pesci e uccelli acquatici. Le zone di acqua salmastra si trovano a tutte le latitudini ospitando via via specie differenti e possono presentarsi principalmente come un estuario, una palude ricca di vegetazione, un intricato labirinto di canneti, una foce a delta che ricopre diversi chilometri quadrati o una lussureggiante foresta di mangrovie. L’acquario di acqua salmastra contrariamente a quanto si pensi offre una notevole varietà di pesci e piante.